Il convento di San Rocco: storia e opere

Essendosi insediate le Clarisse nel convento di San Rocco al borgo, i frati nel frattempo avevano preso sede in alcune case del paese, officiando la messa in una chiesetta vicina, forse di S.Maria della Neve in piazza del Plebiscito.

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Descrizione

Essendosi insediate le Clarisse nel convento di San Rocco al borgo, i frati nel frattempo avevano preso sede in alcune case del paese, officiando la messa in una chiesetta vicina, forse di S.Maria della Neve in piazza del Plebiscito. Morto il duca Mario Farnese nel 1619 senza che, come promesso, fosse stato costruito il nuovo convento nei pressi della chiesa situata in località Sant’Umano, i frati decisero di edificarlo da soli con i proventi delle elemosine. La chiesa, in origine dedicata a San Magno Vescovo e Martire, venne consacrata dal vescovo di Acquapendente nel 1733 e dedicata nuovamente a San Rocco. E’ ad una sola navata, con un coro e due cappelle laterali dedicate a S.Francesco d’Assisi e S.Antonio da Padova. Il coro in legno di noce, degli inizi del XVIII secolo, è opera di due religiosi francesi. Nell’altare maggiore è l’immagine del SS. Crocifisso, realizzato in legno da Fra Vincenzo da Bassiano nel 1684. L’autore, del quale poco si conosce oltre la data di morte, avvenuta a Roma nel convento dell’Ara Coeli nel 1694, apparteneva forse all’ordine dei Frati Minori; realizzò diversi crocifissi in legno oltre quello di Farnese, tra questi il più noto è quello ora conservato nel Santuario del SS. Crocifisso a Nemi. Da alcune notizie dell’epoca sappiamo che Fra Vincenzo lavorava alle sue sculture solo di venerdì, dopo aver digiunato a pane e acqua e essersi flagellato.
La cappella di S.Francesco, sulla sinistra della navata, conserva la pala d’altare con la raffigurazione delle Sacre Stimmate di Giuseppe Duprà, della metà del XVIII secolo. La cappella di S. Antonio, sulla destra, presenta l’Estasi di S. Antonio, opera di Giovanni Lanfranco (XVII secolo). Davanti all’ingresso della chiesa si innalza una colonna di granito, proveniente dalle rovine della città di Castro e qui collocata nel 1724.

(I testi sono stati elaborati dal Dott. Luciano Frazzoni direttore del Museo di Farnese)

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi o su ruota tramite strada asfaltata

Indirizzo

Pagina aggiornata il 17/10/2023