“La Galeazza”, pianoro posto di fronte all’abitato di Farnese verso est, all’epoca di Mario Farnese doveva essere un luogo ameno. I giardini all’italiana, che il duca vi aveva fatto costruire, si articolavano in terrazzamenti dai quali fluiva l’acqua di fontane e rivoli d’acqua scavati nel tufo. Statue di erme, ninfe e animali animavano il paesaggio secondo il gusto ornamentale dell’epoca. Di tutto questo non rimane nulla. Attualmente in quest’area sono visibili due edifici che dominano l’altura, dei quali non abbiamo alcuna notizia. Dal tipo di strutture si può ipotizzare che si tratti forse di una chiesa con un edificio annesso, probabilmente un convento, risalenti al periodo medievale.
Il primo edificio, in cortina di tufo, è a due piani; il piano terra è diviso in ambienti con corridoi a volta e stanze con soffitti con archi a crociera. Il secondo piano è articolato in due grandi ambienti con copertura a capriate; l’esterno doveva avere in origine dei merli guelfi. Attualmente l’edificio, che ha subito notevoli rimaneggiamenti, è adibito ad abitazione privata.
L’altra struttura, ora utilizzata come stalla e deposito, sembra essere l’unico esempio di architettura gotica presente a Farnese. L’edificio, diviso in due grandi ambienti a pianta rettangolare, presenta infatti una successione di archi a sesto acuto in blocchi di tufo con contrafforti esterni.
(I testi sono stati elaborati dal Dott. Luciano Frazzoni direttore del Museo di Farnese)