S. Maria di Sala e i suoi affreschi

La costruzione della chiesa di Santa Maria di Sala risale al XII secolo, in particolare prima del 1189, anno nel quale i monaci Cistercensi furono chiamati a Sala dal vescovo di Castro.

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Descrizione

La costruzione della chiesa di Santa Maria di Sala risale al XII secolo, in particolare prima del 1189, anno nel quale i monaci Cistercensi furono chiamati a Sala dal vescovo di Castro.
La chiesa sorge in prossimità del fiume Olpeta, al margine della Selva del Lamone, in un’area occupata in epoca etrusca da una necropoli e in età medievale da un abitato, un castello, una necropoli e un ponte. Il toponimo indica l’origine longobarda del sito, il termine “Sala” indica infatti la struttura politico-amministrativa longobarda della piccola proprietà terriera, dove si raccoglievano i tributi.
Il Castello di Sala, insieme a Farnese, faceva parte dei territori, posseduti originariamente dal conte Ranieri di Bartolomeo, e divenuti, tra il 1172 ed il 1203, proprietà dei conti Ildebrandini. Durante la fine del XV secolo nella chiesa viveva un eremita (Tommaso) dell'ordine degli Agostiniani, il che induce a pensare che non esistessero più centri abitati nelle immediate vicinanze.
La chiesa è a pianta rettangolare con una sola navata e un’abside semicircolare; tre finestre a fessura con doppia cornice sono sui lati lunghi e due ai lati dell’abside. Un’altra finestra con cornice e capitelli si trova sopra il portale d’ingresso. L’edificio sorge nei pressi di una sorgente che sgorga dalla roccia, alla quale si accede da una piccola porta posta sul lato destro, con evidente funzione rituale. E’ da supporre che prima della costruzione della chiesa, in questo luogo si svolgessero particolari funzioni religiose legate al culto delle acque, poi riprese in epoca medievale e rinascimentale, associandole al culto della Madonna. Fino a pochi decenni fa gli abitanti di Farnese vi svolgevano ancora processioni e preghiere, soprattutto in tempo di siccità affinché piovesse. Il tetto, ora crollato, era a doppio spiovente sorretto da capriate e il campanile a vela. Alla chiesa erano annessi altri ambienti, ai quali si poteva accedere attraverso due porte sul lato sinistro della navata, adibiti a sacrestia e abitazione degli eremiti.
Davanti al portale d’ingresso era un nartece, di minore altezza rispetto alla chiesa, con apertura ad arco a tutto sesto e copertura a doppio spiovente. Questi ambienti, dei quali rimangono poche tracce, furono probabilmente costruiti in un momento successivo all’edificazione della chiesa, come si può dedurre dal diverso uso del materiale. L’intero edificio chiesastico è infatti realizzato in blocchetti squadrati di tufo disposti su file regolari. L’interno della chiesa, ora completamente invaso dalla vegetazione, presenta il presbiterio su un piano rialzato diviso dalla navata mediante una balaustra. Sopra l’altare erano tre affreschi incorniciati da una decorazione a stucco, mentre nel catino absidale era dipinto un cielo stellato. Di tali affreschi, uno rappresenta l’Annunciazione ed è databile alla prima metà del XV secolo, ed era collocato nella tribuna al di sopra dell'altare maggiore; l’altro rappresenta la Madonna con il Bambino (Maestà), ed è databile alla prima metà del XVII secolo, realizzato probabilmente in seguito a interventi di restauro della chiesa. Sappiamo, infatti, che durante la visita pastorale del vescovo di Castro effettuata nel 1603, l'interno della chiesa appariva distrutto, mentre nel 1659, in occasione di un'altra visita, la chiesa risulta restaurata e, per la prima volta, viene fatta esplicita menzione della Maestà. Il terzo affresco presente nell’abside, lasciato in situ, è attualmente illeggibile a causa del grave stato di degrado dell’intero complesso. Un quarto affresco, databile nell’ambito del XV secolo e in origine collocato sulla parete destra della navata, raffigura San Sebastiano e la Madonna col Bambino. Queste pitture, staccate e restaurate nel 1979, sono ora conservate nel palazzo comunale di Farnese.

(I testi sono stati elaborati dal Dott. Luciano Frazzoni direttore del Museo di Farnese)

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi o su ruota tramite strada asfaltata

Indirizzo

Pagina aggiornata il 05/07/2024